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Settimana Nazionale di Escursionismo

Un intenso e interessante programma per la 18^ Settimana Nazionale di Escursionismo che si terrà in Valle d’Aosta , da lunedì  29 agosto a 4 settembre 2016 la 18^, organizzata quest'anno dal  Gruppo Regionale  in occasione del 150° anniversario della fondazione della sezione di Aosta.

Sono in programma numerose escursioni, di vari livelli di difficoltà, e convegni. Tra le proposte si segnala il trekking che dura per tutta la settimana sul percorso dell'Alta Via 2, da Courmayeur a Cogne.

L’iscrizione obbligatoria alle iniziative proposte è ufficialmente aperta e rimane operativa fino a domenica 21 agosto 2016.In allegato  il depliant informativo della Settimana.Per maggiori info: www.caivda.it

 

 

Aspettando Canterbury, come i pellegrini del Medioevo

Domenica 12 giugno 2016, a Bisaccia, le prove per il cammino della Via Francigena che l’associazione Sinergie, in collaborazione con il Club Alpino Italiano di Avellino, ha organizzato con partenza da Canterbury in direzione di Roma.

Affrontare l'antica via Francigena non è un'esperienza di tutti i giorni; si percorrono i sentieri battuti da più di 1000 anni da monaci, vescovi, viaggiatori, scrittori e vagabondi.

Come i pellegrini del Medioevo, un bel gruppo, formatosi intorno all’iniziativa di  Donato Cela, affronterà l’avventura che prende inizio il 12 agosto da Carterbury per giungere a Roma, con lo stesso spirito di un tempo.

Il percorso di Domenica, che si sviluppa ad anello per una lunghezza di circa 20 chilometri e con un dislivello complessivo di circa 1000 metri, prende inizio alle 8,30 e si svolge sulle dolci e verdi colline di Bisaccia, fra immense distese di campi di grano, ed ai confini dei paesi limitrofi; l’arrivo è previsto all’ora dei Vespri  in piazza Convento a Bisaccia, dove vi sarà la distribuzione del pane ai poveri.

Direttori:

Donato Cela  377 1603172

Ivan Del Vecchio 339 2410365

Una serata speciale dedicata ai nostri nuovi soci

Venerdì 27 maggio 2016 alle 20, presso la sede di Via Torrette, n. 4, il Club Alpino Italiano di Avellino organizza una festa di benvenuto per i nuovi Soci che, nel corso del 2016, sono entrati a far parte della nostra sezione. 

Chi sceglie di essere Socio del Club Alpino Italiano opta di far parte di una associazione diversa dalle altre e merita di essere accolto con gioia, come in una nuova famiglia. 

La serata è l'occasione per dare la medaglia “aquilotto d’oro” ai soci che hanno compito venticinque anni di iscrizione alla sezione di Avellino. 

La Mefite della Valle d’Ansanto, la proposta di candidatura all’Unesco del Club Alpino di Avellino

Sabato 14 maggio 2016, presso il Circolo della Stampa di Avellino, il Club Alpino Italiano - Sezione di Avellino ha presentato la candidatura della Mefite della Valle d'Ansanto nella lista propositiva nazionale per il patrimonio culturale immateriale dell'Unesco.
L’iniziativa, patrocinata dalla Regione Campania, Provincia di Avellino, Comune di Avellino, Comune di Rocca San Felice, Comunità Montana Alta Irpinia, dai comuni che insistono sulla valle d’Ansanto e da numerosissime associazioni locali, ha trovato il sostegno del Comitato Direttivo Centrale, Commissione permanente politiche socio-ambientali e del paesaggio del Comitato Centrale, Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano e Comitato Scientifico Nazionale del Club Alpino Italiano. 
Numerosi gli intervenuti e folta è stata la presenza della stampa e delle televisioni locali, a testimoniare il grande entusiasmo che l’iniziativa ha destato presso la comunità Irpina.
“E’ una grande impresa” ha affermato la presidente del CAI Avellino – Francesca Bellucci – “ ma ne vale la pena, perché la Mefite è un connubio unico di geologia e paesaggio, religione e mito, archeologia, storia e letteratura che la rendono degna di essere riconosciuta dall’Unesco”, mentre la Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Rosa d’Amelio, nel partecipare alla presentazione dell’iniziativa, ha sostenuto “La Regione sarà al vostro fianco per sostenere la candidatura del sito. Dite come possiamo accompagnarvi in questo percorso e lo faremo“. 
Pregevole è stato l’intervento del Sindaco di Rocca San Felice, Giuseppe Fiorillo, che ha affermato “ Sarà una sfida a lungo termine perché l’iter è complesso”.
Dopo gli interventi introduttivi, i lavori sono proseguiti con la presentazione di una relazione multidisciplinare svolta dal geologo Michele Sisto, entusiasta ideatore dell’iniziativa, che ha descritto in modo sintetico ed efficace gli aspetti geologici, storici e culturali della Mefite, tanto peculiari che conferiscono al sito l’outstanding universal value richiesto dall’Unesco.
Accattivante è stato, poi, l’intervento del Dott. Mario Cesarano della Soprintendenza Archeologica della Campania che si è soffermato sugli aspetti archeologici e religiosi della Mefite.
Ha concluso il presidente del Gruppo Regionale della Campania, Raffaele Luise, che ha confermato il deciso e determinato impegno nel sostenere la lodevole iniziativa del Club Alpino Italiano di Avellino.

Genista anxantica Ten

“Sullo strapiombo che si affaccia sul lago di fango della Mefite di Rocca San Felice, oltre la fascia costituita da una graminacea tipica dei termosuoli (Agrostis monteluccii), cresce con molta sofferenza Genista anxantica Ten.

La Ginestra dell’Ansanto prese il nome dall’illustre botanico Michele Tenore, egli la descrisse nel suo trattato “Flora napolitana” nel 1821come Genista amsanctica spiegando che “Da una ceppaia legnosa nascono molti fusti che compongono un bel cespuglio alto circa due piedi; i rami sono angolati, si spandono in giro, e sono per la maggior parte diffusi e divaricati (…)”.

A scoprire la presenza della ginestra pare sia stato Giovanni Gussone di Villamaina che comunicò al Tenore le informazioni sulle caratteristiche morfologiche e consegnò dei campioni conservati presso l’Erbario di Napoli. Il maestro poi, le utilizzò nella sua “Flora napoletana” in cui compare per la prima volta col nome completo di Genista anxantica Ten.

Una piantina venne più tardi inviata al Royal botanic garden di Kew (GB) e in coltivazione si dimostrò adatta, secondo quanto riportato in seguito dagli autori Bean e Taylor nelle varie edizioni di “Trees e schrubs hardy in G.B.” alle condizioni spesso estreme tipiche del giardino roccioso.”

(Franca Molinaro).